giovedì 20 gennaio 2011

Per piacere, mettiamo fine a questo spettacolo


di Marco Mitrugno


Per piacere, basta. Non ne posso più. Non ne posso più di questo presidente del Consiglio, che si sente libero di insultare le istituzioni dello Stato, come la magistratura. Non ne posso più di un presidente del Consiglio che crede di essere onnipotente; che crede di essere immune da ogni tipo di indagine, da ogni tipo di critica. Non ne posso più di un presidente del Consiglio che getta del fango sull'immagine della nostra nazione, che lede l'immagine dignitosa che l'Italia si è costruita anno dopo anno. 
Questo (potrebbe) essere il capitolo finale di uno spettacolo durato diciassette anni, di uno spettacolo che era cominciato con i migliori auspici, ma che sta terminando nel peggiore dei modi. 
Un presidente che temeva di essere logorato dai "traditori" finiani, ma che si sta logorando da solo con il suo atteggiamento arrogante, che mira a voler ergere una figura pia di se stesso e che vuol rovinare i politico (e non) che lo attaccano. 
Nessuno vuol negare a Berlusconi il diritto a difendersi, anzi deve difendersi; il premier ha il dovere di chiarire la sua posizione. Se veramente Berlusconi è innocente, se veramente non vuol rovinare ulteriormente la sua immagine, deve presentarsi davanti ai giudici e dire che quelle dei magistrati sono solo invenzioni. Ma ha già annunciato che non lo farà. Bene, così non fa altro che aggravare la sua posizione. Dovrebbe sapere che le risposte ai pm si danno durante gli interrogatori, non tramite le trasmissioni delle proprie reti o tramite videomessaggi.
Oltre al terremoto politico, l'indagine ha scaturito altri malumori: questa volta nei sindacati della Polizia e degli infermieri. Infatti i sindacati delle due categorie si sono indignati dopo aver appreso dalle intercettazioni telefoniche, che nei presunti festini di Arcore le ospiti indossavano abiti da infermiere e poliziotto.
Credo che sia giunta l'ora in cui Berlusconi capisca che il suo tempo è finito; il premier indichi chi deve prendere la guida del governo. Al paese serve altro: non serve parlare di gossip, servono misure per combattere la disoccupazione giovanile; servono provvedimenti che diano una spinta alla crescita economica dell'Italia. Ma fin quando ci sarà lui saremo tutti fossilizzati sul bunga bunga.

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