giovedì 20 ottobre 2011

Indignati ormai senza credibilità



di Marco Mitrugno
Non è semplice fare analisi dopo l’inferno di Roma. Innanzitutto,tutto il mondo politico dovrebbe condannare in modo unanime quello che è accaduto sabato, senza alzare polveroni complottisti come qualcuno sta cercando di fare. In secondo luogo si dovranno individuare tutti quei pazzi, che hanno messo a ferro e fuoco la città e ci sono i video, di giornali e telegiornali, dove si notano alcuni teppisti a volto scoperto, che sono facilmente riconoscibili. Qualcuno, infatti, è già stato preso.
Un esame di coscienza deve farselo tutta la società italiana. I primi a scavare nel proprio intimo dovranno essere coloro i quali hanno cercato di giustificare la furia dei violenti: a partire da don Vitaliano, che ha scaricato la colpa sui politici, cercando di “assolvere dal peccato” i black bloc. Gli altri che dovrebbero riordinare la propria coscienza, sono quei manifestanti che, interpellati dai giornalisti, ritengono normale la violenza in manifestazioni di questo genere. La violenza di una massa di teppisti non deve essere una consuetudine: non si può accettare che una città come Roma debba essere messa sotto scacco, da un gruppo di vigliacchi con la faccia coperta; non si può accettare che vengano distrutti negozi, banche, auto, case, che sono il frutto di anni di lavoro.
Una cosa è certa: il movimento degli Indignados (almeno quello italiano), si è giocato la propria credibilità. Per un semplice motivo: dal G8 di Genova, tutto il mondo è a conoscenza che in manifestazioni di questo genere c’è il rischio reale che si possano infiltrare i black bloc (cosa che si è realizzata perfettamente) e quindi un maggiore controllo da parte degli organizzatori sarebbe potuto essere utile per garantire lo svolgimento regolare del corteo. Inoltre in queste ore c’è chi (come al solito) vede nelle azioni della Polizia e dei Carabinieri un abuso di potere. Le Forze dell’Ordine dal 2001, quando ci fu la morte di Carlo Giuliani (idolo dei black bloc), non hanno l’autorizzazione a rispondere alle provocazioni dei facinorosi. Infatti, chi ha visto le dirette di ieri su Rai News 24, Sky, Corriere e Repubblica, ha potuto notare che gli uomini in divisa hanno effettuato cariche di alleggerimento e nessun poliziotto o carabiniere si è accanito contro un black bloc. Ma purtroppo, in Italia, siamo abituati ai condoni, da quelli edilizi a quelli penali. E’ la dimostrazione sta nel numero di arresti effettuati dopo gli scontri: solo dodici a fronte di almeno mille presenze violente; poi basta leggere i giornali esteri (e non) e si scopre che a New York sono state arrestate 700 persone e non si è vista l’ombra una vetrina in frantumi. Ora chi pagherà i danni? Chi pagherà le auto e le case incendiate? Chi pagherà le vetrine dei negozi? Naturalmente le pagheranno quelle persone oneste, che la mattina si alzano per mandare avanti una famiglia.
Allora , cari Indignados, invece di organizzare manifestazioni strumentali, prive di proposte reali, fareste bene a studiare l’economia mondiale. Sicuramente capireste che in un periodo come questo, lo Stato non può assumersi responsabilità che lo condurrebbero sempre più nel baratro. Lo stato deve alleggerirsi, privatizzando i carrozzoni (ad esempio le Poste), tagliando gli sprechi e chiedendo un aiuto ai privati. Solo così possiamo uscire da questo vortice infernale.

Nessun commento:

Posta un commento