mercoledì 5 ottobre 2011

Una sanitopoli pugliese?




di Marco Mitrugno

Le indagini per lo scandalo della sanità pugliese sono concluse. Gli indagati sono 41, tra i quali spicca l’ex assessore alla Sanità della giunta Vendola, Alberto Tedesco, che adesso siede tra i banchi del gruppo Misto a Palazzo Madama. I pm sono pronti a chiedere il rinvio a giudizio degli indagati. A venti di loro viene contestato il reato di associazione a delinquere finalizzato alla truffa contro la pubblica amministrazione, ma  ci sono altri reati a carico, come la turbativa di gara d’appalto, concussione e abuso d’ufficio. Oltre a questi, i capi d’imputazione risultano essere più di trenta alla chiusura delle indagini preliminari. 

Il sistema Tedesco era un vero e proprio gruppo di potere che, secondo i magistrati, tra il 2008 e il 2009, avrebbe controllato le gare d’appalto sulle riforniture alle Asl pugliese. Gli inquirenti credono che le gare d’appalto pilotate siano almeno cinque. Naturalmente per ‘dirottare’ le gare doveva esserci qualcosa in cambio. Infatti la Procura afferma che venissero “inseriti ai vertici delle Asl direttori generali di propria fiducia, i quali, in accordo con i referenti politici, nominavano a loro volta, su indicazione dei referenti politici, come direttori amministrativi e sanitari e come primari persone legate ad Alberto Tedesco e a Malcagni (ex segretario di Tedesco) in modo” continua la Procura “da costituire una rete che era in grado di controllare forniture e gare di appalto che venivano illecitamente pilotate verso imprese facenti capo ad imprenditori collegati da interessi familiari ed economici con i referenti politici e che erano in grado di controllare rilevanti pacchetti di voti elettorali da dirottare verso Tedesco in occasione delle competizioni elettorali.”
In più, nelle carte della Procura si può leggere quale era  il ruolo di Tedesco all’interno dell’associazione. I pm scrivono: “Quale assessore della Sanità della Regione Puglia ed esponente di spicco organizzava e guidava l’intera struttura; (…) sui vertici amministrativi per destituire dal loro incarico persone che non obbedivano ai suoi ordini”. 
Chi ha una buona memoria, ricorderà che la Procura di Bari aveva chiesto l’autorizzazione al Senato per procedere con l’arresto, autorizzazione che non è stata concessa. A carico di Tedesco ci sono vari reati: abuso d’ufficio, turbativa d’asta, concussione e concorso in falso.

Oltre all’ex assessore e ora senatore, ci sono altri indagati eccellenti, come Lea Cosentino ex direttore generale della Asl di Bari, gli ex direttori generali dell’Irccs ‘De Bellis’ di Castellana Grotte, Giuseppe Liantonio, e dell’ospedale oncologico di Bari. Ma gli indagati non sono solo dirigenti sanitari, nell’elenco, infatti, c’è Antonio Decaro, attuale capogruppo del Pd in consiglio regionale. Secondo le indagini dei pm, Decaro avrebbe cercato un favore di Tedesco per aiutare un suo parente impegnato in un concorso pubblico. 

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