sabato 22 ottobre 2011

Gheddafi e piazzale Loreto



da Il Futurista


di Marco Mitrugno


La cattura e la successiva morte di Gheddafi, sono una grande notizia per tutto il popolo libico. Si è concluso un periodo lungo 42 anni, composto da una dittatura durissima imposta dall’ex raìs. Quello che si apre ora, è per la Libia un percorso importantissimo: i libici dovranno dimostrare di saper andare oltre alle singole lotte tra le tribù, per poter garantire allo “scatolone di sabbia” un futuro democratico. Non è un’operazione facile, visto anche il modo in cui è stato freddato Gheddafi: un colpo alla tempia da distanza ravvicinata. Un modo di agire, questo, che ha costretto il Cnt ad aprire un’indagine interna. In effetti, bisognerebbe puntare i riflettori sull’esecuzione sommaria di Gheddafi. Un processo, sarebbe stato più giusto; sicuramente il popolo libico gradisce di più la morte immediata del dittatore. Ma da Mussolini a Gheddafi, la storia ci ha insegnato che è ingiusto condannare a morte una persona preventivamente. Per carità, non si vuole condannare l’impegno bellico della Nato, da sempre sostenuto. Semplicemente un normale processo, sarebbe stato più adatto. Per dirla (più o meno) come Flavia Perina, sembra di essere di fronte ad una riedizione di piazzale Loreto. 

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