sabato 18 settembre 2010
Ecco cosa serve alla scuola
L'anno scolastico è iniziato e come ogni anno ci sono le proteste da parte di docenti e studenti. Le proteste come sempre (ormai da due anni) vanno contro la riforma Gelmini. Ci sono molte motivazioni contro il Ministro, ma il nodo che lascia tutti scontenti è il taglio degli insegnanti precari.
La questione è che ci sono ancora dei punti che il Ministro sta cercando di risolvere ed altri no.
Uno è la qualità degli insegnanti: negli anni il numero dei docenti è cresciuto a dismisura, naturalmente facendo lievitare la spesa pubblica. In questo gruppo di persone c'è chi lavora e merita lo stipendio e chi lavora poco (e male) e i soldi a casa li porta lo stesso. C'è una terza categoria oltre a queste due: quella degli insegnanti politicizzati. Questi docenti, invece di lavorare ed insegnare agli alunni, pensano a fare comizi politici filo sessantottini, cercando di omologare i ragazzi al loro punto di vista, mettendo da parte la pluralità di pensiero.
Ecco da cosa bisogna cominciare: dalla classe docente, che troppo spesso aizza i ragazzi a scioperare e a fare delle rivoluzioni impossibili. Basta vedere professori politicanti e sessantottini. Basta vedere professori che invece di svolgere le proprie mansioni, ben più importanti, svolgono comizi o quant'altro.
Un'altro punto importante è quello riguardante gli studenti. Niente da dire sulla reintroduzione del voto di condotta nella media di fine anno. E' giusto che qualcuno si muova, nelle scuole regna troppa anarchia.
Un qualcosa di molto importante, però, è quello di istituire rappresentanze paritetiche tra studenti e docenti nel consiglio d'istituto; molto spesso le proposte dei ragazzi vengono bocciate da parte dei docenti, che non permettono alcuna attività extra curriculare agli studenti. Se siamo in una vera democrazia, gli studenti devono avere più voce in capitolo, perchè in questo modo potrebbe (dico potrebbe) migliorare la qualità della scuola italiana.
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