lunedì 1 novembre 2010

Usiamo il fotovoltaico, ma con intelligenza


Da circa un anno, nella mia terra, la provincia di Brindisi, si sta diffondendo sempre più la creazione di campi di pannelli fotovoltaici. Naturalmente per dare spazio al fotovoltaico, vengono sempre meni campi da adibire alla tradizionale agricoltura. 
Infatti molti proprietari dei terreni che da sempre sono stati utilizzati per coltivare frutta e ortaggi, trovano più conveniente vendere i campi alle aziende che installano il fotovoltaico, perchè si guadagnano quattrini senza il minimo sforzo. Tutto ciò sta deturpando il paessaggio delle nostre campagne, perchè viaggiando per le strade non è più possibile vedere le colture, ma si notano distese immense di pannelli fotovoltaici.
La mia non vuole essere una riflessione critica distruttiva, ma costruttiva; personalmente non sono contro l'uso delle energie rinnovabili, ma chiedo l'uso responsabile e intelligente delle stesse.
I pannelli fotovoltaici potrebbero essere installati sugli edifici pubblici: municipi, scuole, stadi, biblioteche e compagnia cantante. In questa maniera si avrebbe un risparmio notevole di energia elettrica, si rispetterebbe l'ambiente, lasciando i campi delle campagne ai contadini e all'agricoltura. non alle distese di pannelli solari e si attuerebbe un taglio enorme agli sprechi, poichè l'energia viene prodotta "in casa".
Inoltre lo stato potrebbe attivare gli incentivi statali per stimolare i privati ad installare impianti fotovoltaici o impianti di minieolici. Producendo l'energia sulla propria abitazione si rallenta anche la combustione di carbone (in provincia di Brindisi ne sappiamo qualcosa) necessaria per produrre energia eletrrica. In più, se gli impianti di minieolico sono installati in siti che sono ben disposti al vento riescono a sviluppare una produzione annua che oscilla tra i 1000 e i 1800 KWh.
Proprio sull'eolico si potrebbe investire: infatti le pale occupano meno spazio (e non poco) rispetto ai siti di pannelli fotovoltaici; in questa maniera c'è la possibilità di sviluppare le energie rinnovabili e di far continuare a lavorare l'agricoltura.
Se si continuano ad occupare i terreni agricoli con il fotovoltaico, un giorno potremmo andare a comprare i pomodori per fare il sugo, in Cina o in Cile, perchè da noi non potrebbe esserci più spazio per poterli coltivare.
Sono consapevole che la mia idea non è facilmente realizzabile, perchè gli interessi delle aziende che investono nel fotovoltaico sono fortissimi, ma se non si dà il via ad un'azione politica seria, un giorno ci sveglieremo e saremo invasi dai pannelli fotovoltaici e nessuno più potrà godersi le nostre belle campagne.

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