venerdì 12 novembre 2010

Ma con Berlusconi sparirà anche la Berlusconi Generation?

Da "Generazione Giovani"


di Marco Mitrugno


Ma ricordate cos’è la “Berlusconi Generation”? Il tutto nacque con una polemica tra FareFuturo, la fondazione di Gianfranco Fini e Francesco Paquali, coordinatore nazionale del movimento giovanile del Pdl, la Giovane Italia. Pasquali affermò che la “Berlusconi Generation”, ovvero la generazione di giovani del Pdl era più viva che mai, attirata dal cambiamento portato dal premier. Quale cambiamento? Ci aveva promesso la rivoluzione liberale, che non c’è mai stata. Sono pochi gli unici cambiamenti che ha portato: attaccare senza scrupoli la magistratura, dire che è meglio guardare le ragazze che essere gay, avere senatori del proprio partito che affermano che i mafiosi sono eroi. Questo è un cambiamento, ma un cambiamento in peggio. Il Cav. si vanta dell’azione del “Governo del Fare” contro la mafia, arrivando a dire che tutto quello che sta accadendo verso di lui è una ritorsione della malavita, ma allo stesso tempo, quando i giovani chiedono di non far candidare condannati per mafia nel partito, risponde che a deciderlo deve essere il partito e non la magistratura, in poche parole: via libera ai condannati. Però guai a dire che la mafia la combattono realmente magistrati e forze dell’ordine, perchè il merito è suo e quindi tutti a cantare:”Meno male che Silvio c’è”. La “Berlusconi Generation”, è quella che difende il premier dalle accuse sul caso Ruby, Nadia, D’Addario, dicendo che è normale per un uomo guardare le donne e andarci in giro.  Ma a lui è permesso tutto, d’altronde è un gran lavoratore e ogni tanto anche lui ha bisogno di svagarsi; ma non normalmente come fà qualsiasi persona (andando allo stadio, vedere un bel film etc), no! Lui ha bisogno di una bella fanciulla che lo renda felice. E chi se ne importa se tutto ciò rovina l’immagine della nostra nazione, chi se ne importa se la persona che dovrebbe dare esempio di senso civico se ne infischia totalmente, chi se ne importa se per fare il benefattore si arriva a compiere un abuso di potere. La “Berlusconi Generation” è quella che si rassegna a questo mondo che non guarda ai giovani; che si rassegna a questo sistema sbagliato, che permette ad una ragazzetta che è stata “salvata” dal premier di andare in giro con la Ferrari e di festeggiare il suo compleanno in un locale alla moda (ovviamente senza pagare), fregandosene totalmente delle migliaia di altre ragazze, che per pagare gli studi sono costrette a lavorare in un call center per 600 euro al mese. La “Berlusconi Generation” è quella che dice a noi di Generazione Giovani di aver tradito gli ideali. Ma ne siamo sicuri? Noi non abbiamo abbandonato la battaglia per la legalità; noi non abbiamo abbandonato la battaglia per la meritocrazia; noi non abbiamo abbandonato la battaglia per garantire alla cultura maggiori fondi; noi non abbiamo abbandonato la battaglia che vuole mantenere unita la nostra nazione.  Come possono ragazzi che amano la patria, accettare la prepotenza della Lega che marchia con i suoi simboli una scuola pubblica?  Amano l’Italia “romana”, però sono schiavi della Lega, che professa la secessione.  Dicono che i loro eroi sono Borsellino e Falcone, ma non riescono a ribellarsi alle affermazioni di Dell’Utri su Mangano, che a suo dire è un eroe. E voglio  sottolinearlo: questo mio pensiero non vuole allontanare i giovani dalla politica, perchè sono a conoscenza che ci sono ragazzi che fanno politica per pura passione; ma vedere sui profili Facebook delle varie sezioni della Giovane Italia, link e riferimenti con su scritto “Forza Silvio!”, mi fa rabbrividire al solo pensiero, perchè molti di quei ragazzi che (fino a poco tempo fa) rifiutavano l’omologazione, adesso sono come tanti automi. Ma dove sono finiti i vari Atreju, il gabbiano Jonathan Livingston, esempi di libertà e “non-omologazione”?

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