martedì 16 novembre 2010
Quando viene criticata la cultura...
Da "Generazione Giovani"
di Marco Mitrugno
Credevo che dopo la messa in onda della seconda puntata di “Vieni via con me” le polemiche dovessero affievolirsi. Ma in Italia, prima che una polemica si spenga, deve passare molto tempo. In questi giorni si è letto sui giornali e si è sentito ai telegiornali ciò che hanno scatenato gli inviti fatti a Fini e Bersani da parte di Fazio e Saviano, con la rivolta di Masi e tutti i pidiellini. Il programa è andato in onda regolarmente, ha fatto il suo record di ascolti (superando, per fortuna, il Grande Fratello), ma ha continuato a scatenare le polemiche, di tutti coloro che sono contro la buona televisione e contro le figure politiche che sono apparse ieri sera nello studio televisivo. Infatti questa mattina sono comparse su tutti i giornali critiche di ogni tipo ai conduttori e a Gianfranco Fini. Naturalmente tutte queste critiche sono arrivate da un solo partito: il Pdl. Tutto torna, le lamentele sono sempre dette dai soliti Cicchitto e Gasparri, ai quali si è aggiunto il ministro Maroni, che si è sentito colpito dal bellissimo monologo di Roberto Saviano sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Lombardia. Gli esponenti del Pdl, però, non si sono accontentati di attacare la trasmissione televisiva, ma se la sono presa anche con Fini che ha letto quali sono i valori di destra.
Andiamo per ordine. Il monologo di Saviano, che ha parlato per mezz’ora, partendo dalla nascita di Cosa Nostra, ‘Ndrangheta e Camorra fino alle infiltrazioni delle cosche calabresi nella politica lombarda. Quando il giornalista ha parlato delle infiltrazioni mafiose nella politica, ha fatto il nome della Lega, scatenando di fatto le ire del ministro Maroni, che ha chiesto un faccia a faccia in tv con Saviano. Naturalmente a dar man forte a Maroni ci si è messo il Pdl con Gasparri che ritiene “condivisibile” l’indignazione del ministro. Siamo alle solite: un giornalista che compie il suo dovere, denunciando gli affari sporchi e illeciti della mafia, che denuncia gli accordi mafia-politica, che invece di essere difeso e tutelato, come dovrebbe fare un governo responsabile, viene attaccato perchè cita un esponente della Lega che avrebbe contatti con ambienti poco raccomandabili. Si segue sempre l’esempio di quella gente che vede nei mafiosi i veri eroi e non ci si rende conto che c’è chi quotidianamente rischia la vita sognando un’Italia migliore. Inoltre Saviano non è uno sprovveduto, cita dei dati che sono estratti dalle varie inchieste. Ma a loro non interessa il lavoro dei magistrati, perchè sono deviati mentali e quindi è tutta un’invenzione. Oltre all’ottimo lavoro di Saviano, viene criticato anche l’elenco dei valori della destra che è stato declamato da Gianfranco Fini. In molti non l’hanno gradito: per Gasparri (c’è sempre lui in mezzo) “è stato come un compito di quinta elementare”; Cicchitto ha definito la trasmissione come un misto tra “settarismo e mediocrità” e naturalmente non poteva mancare il giudizio de “Il Giornale” che parla di apertura della campagna elettorale. Magari loro avrebbero gradito se quell’elenco fosse stato letto da Berlusconi, ma non sappiamo se poi i valori descritti sarebbero stati l’amor di patria, l’etica pubblica e il senso dello stato. E come ha già scritto Gianmario Mariniello aspettiamo che sia invitato il premier e vedremo quale sarà il suo elenco di valori. Questa è l’ennesima prova che in Italia viene criticata anche la cultura.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento