venerdì 29 aprile 2011
Dov'è finito lo spirito di Mirabello?
da Il Patto Sociale
di Marco Mitrugno
Da più di un mese all'interno di Fli è scoppiato un conflitto che ha le sue radici nell’Assemblea che a febbraio si è tenuta a Milano. Da alcune settimane il dibattito interno è concentrato sulle alleanze nei vari comuni dove vi sono le amministrative; in questo modo sono state messe da parte le problematiche vere del Paese e della politica italiana. Per carità, le amministrative sono un test importante, per la prima volta Fli sarà protagonista della battaglia elettorale che, come si può vedere in questi giorni, è dura e non viene escluso nessun colpo. Dunque tra 'falchi' e 'colombe' c'è una faida interna, è inutile negarlo, è visibile, lo hanno capito tutti, anche i sassi. Ciò che risalta è la mancanza di volontà, da parte delle varie anime, di sedersi intorno a un tavolo per cercare di arrivare a una sintesi, a un accordo. Da una parte Urso, che vorrebbe lasciare aperto uno spiraglio al dialogo con il Pdl, dall'altra parte Granata, che con il Pdl non vuole avere più niente a che fare e che per combatterlo propone alleanze con il Pd e altre forze della sinistra.
Per risolvere il tutto bisogna analizzare in maniera approfondita tutte le questioni. La prima è quella che pone Urso che, giustamente, dice di "non voler diventare un'icona della sinistra" essendo Fli una forza culturalmente e politicamente agganciata ai valori di destra. La questione su cui si è dibattuto in maniera più accesa è quella riguardante Latina: il Pdl della città pontina è una lobby interessata agli affari e che ha agganci con personalità che non possono essere definite incensurate. Da qui parte la sfida di Antonio Pennacchi che, insieme a Fli, vuole "sovvertire" questo sistema per ridare alla città laziale una dignità. Le paure di Urso non sono ingiustificate: in molti, a partire dalla base di Futuro e Libertà, non vogliono apparentamenti con il Pd o con Sel. Non li accettano, non in nome di un'identità, ma perché le loro vedute non hanno nulla a che fare con il modo di vedere e di pensare di Vendola o di buona parte degli iscritti ai democratici.
Non si può dar torto nemmeno a Granata che, giustamente, non vuol avere più contatti con il Pdl di Cosentino, Dell'Utri e Verdini. Ma un'alleanza con la sinistra può solo rafforzare il partito di B. che sicuramente verrebbe aiutato dai Sallusti, i Feltri e i Belpietro.
All'interno di Futuro e Libertà c'è bisogno di una nuova sintesi, di un compromesso, che rilanci l'azione politica del movimento e che torni ad affrontare i problemi veri del Paese.
A settembre Fli era un movimento che aveva una dialettica interna, ma che era unito; era un movimento all'interno del quale le varie coscienze avevano un obiettivo comune. Adesso non sembra più essere così, pare che lo spirito di Mirabello sia svanito in un batter d'occhio. Mi permetto di riprendere una frase di Gianmario Mariniello, pronunciata durante il congresso di Generazione Futuro a Bari:"Se i grandi del partito avessero una piccola parte dell'entusiasmo di quello che abbiamo noi giovani, Fli sarebbe balzato in testa in tutti i sondaggi". Bene, a questo punto i cosiddetti "grandi" si mettano d'accordo una buona volta per tutte, per non tradire lo spirito di Mirabello e per non tradire l'entusiasmo e l'impegno dei tanti giovani di Generazione Futuro.
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