di Marco Mitrugno
Il dado è tratto. Fli ha annunciato che presenterà la mozione di sfiducia verso il Governo insieme ad Udc e Api. La decisione è stata presa perchè Berlusconi non ha risposto agli interrogativi che gli sono stati posti a Bastia Umbra.
Il dado è tratto. Fli ha annunciato che presenterà la mozione di sfiducia verso il Governo insieme ad Udc e Api. La decisione è stata presa perchè Berlusconi non ha risposto agli interrogativi che gli sono stati posti a Bastia Umbra.
Il destino del Governo, a meno di colpi do scena, che a questo punto è difficile immaginare, è scritto. Il fattore che sta logorando l'esecutvo non è Fli, come qualcuno sta cercando di dire, ma l'immobilismo davanti ad i problemi importanti della Nazione: i rifiiuti a Napoli, la disoccpuazione giovanile, la crisi economica. Tutti questi problemi si sono ingigantiti e sono diventati di difficile soluzione, perchè la politica viene vista come uno strumento per fare carriera o come uno strumento per accrescere gli interessi personali. Niente di più sbagliato. L'impegno politico deve essere prima di tutto passione; passione per dare ai givani un futuro migliore; passione per tagliare fuori dallo smaltimento dei rifiuti campani la camorra e la malavita; passione per tagliare nei settori dove si spende troppo e male ed investire nell'innovazione.
L'arrivismo non ha mai giovato a nessuno: si prediligono gli sporchi affari personali, a discapito degli interessi della Nazione.
Ne abbiamo avuto la prova quando è stato proposto il processo breve: per salvare un singolo processo, di una singola persona, si perdevano tutti gli altri, alla faccia del diritto "alla giustizia" che hanno i cittadini.
In questi ultimi tempi abbiamo assistito ad un fenomeno strano: negli anni più recenti è stato il cittadino ad essere a disposizione della politica e non il contrario.
L'impegno politico è un "contratto" che si sigla con i cittadini, un contratto che deve essere rispettato a tutti i costi lasciando da parte l'ambizione personale. Purtroppo anche nelle scuole si sta sviluppando un ragionamento sbagliato: secondo alcuni docenti, i politici devono interessarsi al proprio orticello, ma allo stesso tempo devono occuparsi del bene nazionale. Se un concetto del genere dovesse prendere piede sarebbe la fine della politica più alta e nobile; la politica fatta dell'impegno disinteressato, la politica degli ideali.
Per fortuna questa politica esiste ancora, l'ho ritrovata e ammirata a Perugia, durante la convention di Fli. E se per questo siamo considerati traditori di Berlusconi, allora dobbiamo esserne fieri.
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