martedì 14 dicembre 2010

E' una sconfitta, ma adesso viene il bello



di Marco Mitrugno


Il governo, malgrado tutto, ha ottenuto la fiducia. Bisogna prenderne atto e come ha ammesso il presidente questa è una nostra sconfitta. Ciò non vuol dire che la battaglia sia persa, concordo con chi dice che quella di Berlusconi è una vittoria di Pirro, una vittoria momentanea, che di fatto non garantisce che il governo andrà avanti fino al 2013. Nessuno è convinto che l'esecutivo porterà a termine il mandato, ne sono certi anche all'interno della Lega, che continua a pensare che le elezioni siano molto vicine.
C'è chi dice che quella di Berlusconi è una vittoria politica, ma non lo è. Il governo ha incassato la fiducia grazie ai transfughi del Pd e dell'Idv, che hanno sempre annunciato che se avessero avuto l'occasione di mandare a casa Silvio ci sarebbero riusciti, ma che hanno dato dimostrazione che anche dalla loro parte c'è chi si fa convincere con un sms.
Il presidente del Consiglio dice che non esiste un centrodestra alternativo a quello guidato da lui, confermando quello che ha affermato Roberto Menia nel suo intervento, ovvero il fatto che Berlusconi pensa che il centrodestra sia proprietà privata e appartenga solo alla sua persona.
Berlusconi ha vinto dal punto di vista numerico. Stop! Non sarà capace di governare e di portare a termine le grandi riforme di cui il Paese ha bisogno; le difficoltà verranno subito a galla, a partire dal voto sulla questione dei rifiuti napoletani; in più sarò curioso di vedere se Scilipoti, Calearo, e Cesario voteranno a favore di una riforma della giustizia, che invece di risolvere i problemi del settore, lo distrugge.
Ma ricordate cosa succedeva nel 2008? Il governo Prodi era appeso ad un filo, la maggioranza del centrosinistra era risicata e dipendeva da due o tre voti. La situazione era come quella che si è venuta a creare con il voto della Camera, ma mentre nel 2008 Berlusconi chiedeva le dimissioni di Prodi, adesso è più che mai attaccato alla sua poltrona di Palazzo Chigi.
In più venire a conoscenza del comportamento di Gasparri nel momento in cui gli è stato comunicato il risultato della Camera: infatti il presidente dei senatori del Pdl ha rivolto un bel dito medio nei confronti di Gianfranco Fini, che in quel momento era inquadrato dalle telecamere della Camera. Un gesto in pieno stile berlusconiano, che è la fotocopia della deriva politica che si sta raggiungendo in questa Nazione; non si fa altro che alimentare le tifoserie e guardando in diretta il voto alla Camera ne abbiamo avuto l'ennesima dimostrazione.
Il tasto più doloroso della votazione è stato il no della Polidori e l'astensione di Moffa. Il voto a favore del governo è stata una sorpresa per tutto il gruppo di Fli. Se è vero che l'ex esponente di Fli è stata minacciata, ciò non fa altro che aggravare la sua situazione, perchè proprio in queste occasioni si deve avere il coraggio di far valere la Libertà, quella con la L maiuscola, di esprimere le proprie idee, magari prendendo esempio da Serenella Accorsi che ha avuto il coraggio di denunciare tutto ciò che le accade, da quando ha deciso di aderire a Generazione Italia.
La sconfitta è cocente, è vero ed è inutile negarlo, ma proprio adesso viene il bello, perchè adesso, in questo momento prevarrà la forza delle idee che contraddistingue e deve contraddistinguere Fli dagli altri partiti. Adesso Futuro e Libertà deve portare avanti una opposizione non durissima ma ferma sui propri ideali. Ed alla fine lasciamo da parte chi ha scelto di votare a favore del governo, perchè noi a differenza del Pdl non gridiamo al tradimento.

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