domenica 10 ottobre 2010

Ritorna l'Onda e le sue contraddizioni


E' ritornata l'Onda. La Gelmini è di nuovo al centro delle proteste che si sono tenute venerdì in molte città d'Italia. Come al solito si sono alzate molte polemiche sui cortei e sugli scontri. Ci sono stati tafferugli a Milano, Torino e Firenze, dove ci sono stati scontri con Polizia e alcuni militanti di destra.
Naturalmente le richieste di chi protesta sono sempre le stesse: la riduzione dei tagli alla scuola, che non sono contenuti nel DL 137/08 (il decreto Gelmini), ma nella legge 138, ovvero la finanziaria.
Da quando scrivo sul mio blog sono sempre andato contro il governo Berlusconi, ma questa è forse l'unica cosa buona che li riconosco. Sicuramente andrebbe ascoltato chi protesta, ma non credo che ci possa essere un buon margine di dialogo con chi assale le scuole solo perchè sono private, con chi assale militanti della parte politica avversa e chi aspetta i ragazzi di destra fuori dalla scuola per poter dar loro una lezioncina.
Questi non sono manifestanti "normali", è gente fanatica che vieni aizzata da prof. politicizzati (e nessuno mi venga a dire che non esistono insegnanti politicizzati, perchè a scuola ci vado anch'io e vengo discriminato, solo perchè ho un pensiero diverso), gli stessi professori che parlano di democrazia, ma che nell'animo sono ancora sessantottini convinti e che non hanno paura di "arruolare" studenti, perchè si sà, noi ci facciamo attrarre da un giorno di sciopero per saltare cinque o sei ore chiusi in aula. E allora via, tutti a protestare, in nome della scuola pubblica che non deve essere distrutta: gente che il giorno prima dello sciopero in un comitato studentesco dice che è di destra, ma non entra e poi li vedi nei centri commerciali; gente che dice di aver perso l'autobus per raggiungere la manifestazione (una scusa migliore no?); gente che preferisce rimanere a casa, nel suo caldo letto, ma che il giorno del ritorno a scuola comincia a fare i comizi; ed infine gente che sfila con le bandiere rosse, ma che se non veste ogni giorno abiti griffati dalla testa ai piedi non si sente realizzata.
Questi sono gli studenti, viva l'ipocrisia. Ed io dovrei dialogare con questa gente?! Forse sto facendo di tutta l'erba un fascio, forse sbaglio, ma se ci sono degli studenti realmente interessati al futuro della nostra scuola, se realmente ci sono studenti che non sono politicizzati e che non sono stati indottrinati dai professori, allora che protestino, ma senza bandiere di sindacati e senza sigle studentesche, perchè sono proprio loro che inquinano la libertà di pensiero di noi studenti.

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