da Akropolis Mag
di Marco Mitrugno
BASTA CON LE SOLITE FACCE
Dunque, Mario Monti sarà il nuovo Presidente del Consiglio. Dopo le dimissioni di Berlusconi, ora l’incarico verrà dato all’ex rettore della Bocconi. Dalle 21.42 di sabato Berlusconi non è più il Presidente del Consiglio. Le reazioni sono state varie: chi accoglieva il passo indietro del premier con diplomazia e chi, invece, ha fatto partire trenini nella piazza del Quirinale. Atteggiamenti che non sono piaciuti ai più. C’era chi parlava della fine di un dittatore, un termine un po’ forte, visto che l’ex premier era arrivato a Palazzo Chigi grazie ai voti degli italiani. E poi foto sul web che dicono “Libertà” come se fino ad adesso eravamo costretti al coprifuoco. Altro gesto ‘strano’, è stato quello del lancio delle monetine, scena di craxiana memoria, che di fatto ci ha fatto rivivere un nuovo Piazzale Loreto. Un atteggiamento, un “italian style”, modaiolo, che porta l’italiano medio a schierarsi dove c’è l’odore della vittoria. L’Italia ha vissuto, su per giù, la stessa situazione con la caduta del fascismo, dove gli italiani passarono da un giorno all’altro, alla parte avversa. Ma ciò che lascia stupiti è l’atteggiamento del Pd: davanti alla sede dei democratici, sono state stappate bottiglie di spumante. Ma forse, dalle parti del partito di Bersani, non si rendevano conto che ora non esiste più nessun alibi. Adesso la sinistra non potrà più limitarsi a chiedere le dimissioni di Berlusconi, ora deve proporre programmi e misure credibili. E come ha detto il prof. Campi, l’appoggio di un “capitalista” da parte di Pd e Sel, sancisce una sconfitta culturale per chi ha sempre combattuto il liberalismo.
In più ci sono le posizioni del Pdl, che, adesso più che mai, sta vivendo una crisi d’identità: non sa dove andare. Il ‘camerata’ La Russa, insieme al fido scudiero Gasparri, vorrebbe andare ad elezioni anticipate. L’ala di Frattini è per l’appoggio al governo Monti, ma poi ci sono le dichiarazioni di Cicchitto riguardanti le nomine di ministri politici:”Nessun appoggio al buio”. Insomma, il partito dell’amore, ormai privo della figura di Berlusconi a Palazzo Chigi, è spaesato.
Ora si apre una nuova fase. Si è chiusa la Seconda Repubblica e si è aperta la Terza. Fase che deve essere diversa da quella che si è appena conclusa. Abbiamo imparato che non c’è bisogno di “messia”, ma di programmi, di programmi che devono essere realizzati e non solo illustrati. Una Terza Repubblica che deve avere una classe dirigente nuova: bisogna chiudere con le facce vecchie, che vediamo ormai da trent’anni. E’ ora che si dia spazio ai giovani. Ovviamente, non si può avere un ricambio generazionale completo, però cominciare a non vedere più i vari Cicchitto, D’Alema, La Russa sarebbe un passo in avanti molto importante. Nella Terza Repubblica, i giovani devono rendersi protagonisti; devono credere nei sogni, devono credere nelle idee che diventano azioni. Inoltre si dovrà mettere da parte la demagogia e il populismo: non ci dovrà più essere spazio per movimenti populisti come Idv e Lega.
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