lunedì 14 novembre 2011

Frattini, La Russa e il Governo tecnico


da Akropolis Mag

di Marco Mitrugno

CON BERLUSCONI A CASA, SCOPPIA IL CAOS TRA I PARTITI

“I fascisti mandano tutto all’aria”. Così ha tuonato Franco Frattini, ministro degli Esteri dell’ormai defunto governo Berlusconi. Frattini si è scagliato, nei corridoi della Camera, contro la componente ex An che non vuole appoggiare un governo tecnico guidato da Mario Monti, ma che preferisce andare al voto anticipato. Quindi guerra interna tra La Russa, Gasparri, Meloni e Matteoli contro gli ex Forza Italia che, a questo punto, preferiscono sostenere un governo tecnico, pur di rimanere ai posti di comando. Ed ecco che le profezie si avverano: in molti avevano pronosticato che dopo la caduta di Berlusconi, nel Pdl sarebbe scoppiata una sorta di guerra civile. E così è stato. Intanto, però, La Russa ha risposto alle accuse di Frattini, dicendo di conoscere il ministro degli Esteri e chiedendosi se fosse un militante comunista.
Ma tra una litigata e l’altra continua il dibattito sul governo tecnico. Il Terzo Polo insieme a Pd e una parte del Pdl, sono sicuri che la scelta di un governo di transizione con a capo il professor Monti, sia la cura migliore per un’Italia che ha delle malattie profonde da curare. Dall’altra parte la Lega e l’Italia dei Valori, hanno dichiarato che siederanno tra i banchi dell’opposizione, ritenendo che la strada maestra in questo momento sia quella del voto anticipato, anche se Bossi è stato presente ad un vertice a Palazzo Grazioli.
Ora c’è da capire se una maggioranza che va dal Pdl al Pd, sia capace di approvare le riforme richieste dall’Europa. Per esempio: il Pdl e il Terzo Polo, sono d’accordo sull’innalzamento dell’età pensionabile. Il Pd lo è? A quanto pare no. Il partito di Bersani è spaccato in due, con una parte a favore delle richieste della BCE, dove c’è gente come Colaninno o Letta; dall’altra c’è l’ala di sinistra, che strapperebbe la lettera inviata a Bruxelles da Berlusconi, con gente come Fassina. Inoltre, una riforma di cui ha bisogno il Paese è quella elettorale. I partiti, dopo tante parole spese, avranno il coraggio di cambiare la legge elettorale, tornando alle preferenze. E, ultimo punto, si avrà il coraggio di tagliare i costi della politica, partendo dall’abolizione delle Province? Da qui si capirà se i partiti avranno il coraggio di cui c’è bisogno in questo momento di grande difficoltà. 

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