sabato 23 luglio 2011

Se Tedesco non vuole dimettersi


di Marco Mitrugno
Lo scorso mercoledì la Camera e il Senato hanno votato su due richieste d’arresto. A Montecitorio si è votato sulla vicenda riguardante Alfonso Papa e la Camera ha deciso per l’arresto del deputato del Pdl. Al Senato si è votato sull’arresto del senatore del Pd Alberto Tedesco, indagato per un caso di malasanità in Puglia. All’inizio dell’indagine era assessore alla sanità della giunta guidata da Nichi Vendola. Il Senato ha respinto la richiesta d’arresto, nonostante lo stesso Tedesco avesse chiesto che si votasse sì. L’ex assessore pugliese non si è salvato grazie ai voti del Pd, ma grazie a quelli del Pdl. Praticamente il partito diBerlusconi ha aiutato Tedesco in nome di quel garantismo malato.  E proprio Tedesco di dimettersi non vuole saperne niente. Perché secondo lui se si dimettesse farebbe “un favore ai magistrati”.
A questo punto sorge una domanda spontanea: se voleva essere arrestato,  non ottenendo quello che voleva, perché non si dimette? Quindi bisogna iscrivere anche Tedesco all’elenco dei finti garantisti. Essere garantisti vuol dire assumersi le proprie responsabilità e, se si ricoprono incarichi pubblici dimettersi per difendersi al meglio davanti all’accusa. Tedesco sembra uno dei peggiori pidiellini quando dice che i pm stanno rallentando l’arrivo del processo. Ciò che fa specie è che la gente che incontra Tedesco per le strade di Bari si ferma per poterlo abbracciarlo. Così si rischia che il valore della legalità venga meno.
Il comportamento di Tedesco ha scatenato le ire i Bersani, che chiede a chi è indagato di fare un passo indietro. Ma l’ex assessore pugliese se ne frega. Da non dimenticare che il senatore pugliese è arrivato palazzo Madama, per poter godere dell’immunità parlamentare. Il senatore Tedesco dovrebbe fare un esame di coscienza e se davvero vuole che la magistratura faccia bene il suo lavoro, farebbe bene a dimettersi e mettersi a disposizione dei pm.

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