domenica 20 febbraio 2011

Andiamo avanti senza paura


di Marco Mitrugno


Quello che sta accadendo all'interno di Fli da quando si è chiusa l'assemblea costituente di Milano è un vero e proprio esodo, anzi è un ritorno al passato. Durante i lavori del congresso tutti sembravano convinti di aver intrapreso la strada giusta, ma chissà cosa è scattato nella testa di quei senatori e deputati che hanno deciso di abbandonare l'entusiasmante progetto di Futuro e Libertà. Qualche sospetto c'era già, per esempio si può vedere l'atteggiamento di Barbareschi, che un giorno registrava videomessaggi al vetriolo contro Berlusconi e il giorno diceva di non essere troppo duri con il premier. Si può notare il comportamento dell'on. Rosso, che è da  qualche mese che era ambiguo. Per non parlare del senatore Menardi, che in un intervista a Repubblica dice di volere la quarta legislatura, perchè tre non sono abbastanza. Uno degli ultimi transfughi è l'onorevole Bellotti, che una settimana fa a Milano sparava a zero contro Gasparri e La Russa, che diceva "Chi si vende non è libero". Adesso come farà a guardare in faccia gli ex aennini asserviti al potere berlusconiano che fino a tre giorni fa attaccava.
Questa è una visione della politica che non ci piace, che Futuro e Libertà e Generazione Futuro, soprattutto, devono combattere, per ridare dignità all'arte della politica. Berlusconi e i suoi assistenti (se si possono chiamare così) stanno attuando nuovamente il calciomercato, così come si era fatto in vista del voto di fiducia del 14 dicembre scorso. Si promettono candidature a gente che in Fli probabilmente non avrebbero trovato spazio nelle liste, perchè uno degli obiettivi primari del nostro movimento è quello di rinnovare la classe dirigente, con facce nuove, idee nuove, menti nuove e giovani. 
Se non si rinnova la classe politica, se non si attua il ricambio generazionale che in tanti hanno auspicato, il nostro paese non potrà rinnovarsi, modernizzarsi ed essere al passo delle altre nazioni che inseguono l'innovazione.
E non devono importarci le scelte dei singoli, che seguono i propri interessi. Bisogna  pensare al futuro di un partito che è appena nato e al suo movimento giovanile, che appena nato fa parlare di se, più di altri movimenti che esistono da un paio d'anni, ma è come se non fossero mai nati. Perchè la vera forza di Fli non sono gli eletti, siamo noi giovani che ci impegniamo senza alcun interesse, in nome di un'Italia nuova e più giusta.
Ed è per questo che non dobbiamo preoccuparci di chi ci abbandona, perchè chi lo fa è un pusillanime, è una persona che non ha il coraggio di cambiare il paese. Quindi andiamo avanti senza paura.

lunedì 7 febbraio 2011

Così la "vera" destra si vende


di Marco Mitrugno
 
E così anche La Destra di Storace entra nel governo, lo fa con un sottosegretariato che sarà affidato a Nello Musumeci, numero due del partito dell'ex presidente del Lazio. E' l'ennesima dimostrazione che la politica sta diventando sempre più interesse del politicante di turno e non interesse per i problemi della collettività. E' l'ennesima dimostrazione che chi accusava gli aderenti a Futuro e Libertà di aver tradito, si ritrova insieme a gente che fino a pochi mesi fa aveva criticato duramente.
Come si possono dimenticare le sparate di Storace e della Santanchè, che nel 2008 era candidata premier.
Il leader de La Destra che disse che Berlusconi era un uomo "privo di valori", un uomo "che crede di comprare" e che credeva di comprare la fiamma "con seggi e ministeri". Rimproverò a Fini di aver venduto l'identità di An per entrare nel Pdl e arrivò a dire che "abbiamo abbandonato la casa del padre, per entrare nella villa del padrone"; lui, sempre Storace, che al presidente della Camera disse di "essere mosso dal potere, Per lui è importante andare con Berlusconi. Per noi no". Le sue parole ad Annozero, sempre dell'ex capo-corrente della destra sociale in An, che definiva il Cav. un fuori legge e che diceva che nessuno può essere al di sopra della legge e (secondo Storace) B. lo era. Le definizioni che dava del presidente del Consiglio: "falsario", "ridicolo", "bugiardo", "infantile", "sleale". 
Ma adesso tutte quelle parole fanno parte del passato; adesso bisogna salvare Silvio dall'attacco dei pm filo comunisti e da noi futuristi finiani che abbiamo tradito il passato e che adesso, anche noi, ci siamo alleati con i comunisti che vogliono sovvertire il volere popolare.
E' bello notare che la base de La Destra non vuole un alleanza con Berlusconi e anche se Storace e i suoi cercano di mascherare il malumore che regna tra i militanti, che rievocano la figura del Duce; che insultano il premier, definendolo un fuori legge.
Eppure la Destra di Storace era quella dei valori, degli ideali e dell'impegno disinteressato. Alla fine abbiamo visto che quelli attaccati alle poltrone non sono gli esponenti di Futuro e Libertà (chiedere informazioni a Buonfiglio, Urso, Ronchi e Menia), ma quelli de La Destra. E Storace e Musumeci ci hanno dato la dimostrazione che la vera destra esiste: è quella rappresentata da Futuro e Libertà.

giovedì 3 febbraio 2011

Il Pdl non è il partito degli italiani


di Marco Mitrugno

Il Pdl non ha futuro. Non sono il primo, tanto meno, non sono l'ultimo che lo dirà. Questo perchè credo che in futuro ci saranno altri motivi affinchè qualche esponente potrà dire che il Pdl non ha un avvenire.
Il primo motivo per cui il partito di Berlusconi non ha un futuro è Berlusconi stesso: infatti, un giorno il premier dovrà ritirarsi ed allora il (fu) Popolo della Libertà cosa farà? Nessuno può saperlo. Ma una cosa è certa: il partito della Santanchè & co. è legato indissolubilmente al proprio leader.
Ad affermarlo sono gli stessi deputati del partito del predellino, come Luigi Vitali, che in un'intervista ad un quotidiano pugliese:"Nel Pdl, come Forza Italia, la vita del partito è legata alla presenza del leader che li ha costruiti. Fino a quando Berlusconi sarà in campo, oggi il Pdl, ieri Forza Italia, domani un nuovo partito avranno l'influenza marcata del premier. Dovesse decidere di farsi da parte, sarebbe una fase del tutto diversa".
Da queste dichiarazioni viene messo in evidenza un punto su tutti: il Pdl è un partito in cui la gente che milita nel movimento non è legata da ideali comuni, ma dalla fedeltà e la gratitudine verso un leader. Ed è per questo che, quando Berlusconi sarà costretto a ritirarsi a vita privata, il Pdl non esisterà più, non avrà più alcun ruolo nella scena politica italiana.
Stiamo avendo un assaggio della discreta unità di pensiero che c'è nel partito di Berlusconi: la Santanchè vuole portare avanti una "politica" movimentista, che colpisca i magistrati sovversivi; dall'altro Ferrara chiede di tornare ai veri problemi politici dell'Italia. Per fortuna ha vinto la linea del direttore del Foglio, ma ormai il Pdl è spaccato e c'è da chiedersi cosa ci faccia ancora in quel partito gente come Pisanu, che responsabilmente chiede che il premier si presenti dai magistrati.
Un altro motivo per cui il Pdl non ha futuro è quello delle proposte politiche. Il partito di maggioranza non fa altro che proporre leggi per difendere Berlusconi dai processi; decide di appoggiare il federalismo della Lega (che intanto è stato bocciato dalla commissione).
Il governo non si pone alcun problema per risolvere i problemi importanti del paese,  come la ripresa economica e la disoccupazione giovanile, che è arrivata ad una cifra esorbitante. E qui diventa importante la nostra posizione sul ministero della gioventù, che invece di risolvere i problemi delle giovani generazioni, sembra essere un'istituzione superflua che ha il solo scopo di regalare poltrone ai politicanti di turno
Ma loro sono troppo impegnati a redigere il processo breve, ad organizzare manifestazioni contro i pm e alla faccia dei problemi della nazione.
Ecco perchè il Pdl non ha futuro; ecco perchè il Pdl non è il partito degli italiani.