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lunedì 19 dicembre 2011
giovedì 15 dicembre 2011
CasaPound e i processi mediatici
di Marco Mitrugno
SE SI FA DI TUTTA L'ERBA UN FASCIO
Sono passate appena ventiquattro ore da quando Gianluca Casseri, individuo evidentemente instabile mentalmente, ha ucciso due senegalesi, ne ha feriti altri tre in modo grave e infine si è puntato l’arma su di sé togliendosi la vita. Tutto questo è accaduto in una mattinata, a Firenze, capitale della cultura italiana. La città è rimasta scioccata dall’accaduto, perché non è un posto abituato a certi avvenimenti. Ma di fatto è accaduto e subito gli organi d’informazione si sono lanciati per fornire l’identikit di killer. Appena si sono avute notizie certe sull’identità dell’uomo si è messa in moto la caccia al “fascista”: già, perché a quanto pare il killer era una simpatizzante di estrema destra e di CasaPound.
Gira e rigira ha avuto inizio il processo contro l’associazione guidata da Gianluca Iannone, tanto che, nonostante avessero già pubblicato un comunicato stampa dove dicevano di essere lontani dalle azioni del Casseri, questa mattina sono stati costretti a convocare una conferenza stampa per chiarire una volta per tutte la loro posizione.
Ma ciò che ha lasciato interdetti, è stato l’atteggiamento tenuto dal alcune trasmissioni televisive e alcuni giornali che hanno trattato l’argomento. Ieri sera su Raitre, alle ore 20, è andato in onda il programma condotto da Lucia Annunziata, al quale hanno partecipato il ministro Riccardi, l’onorevole Granata di Fli e il massimo rappresentante di CasaPound, Gianluca Iannone. Lo spettacolo è stato raccapricciante: la Annunziata ha cercato in tutti i modi di provocare Iannone, lanciando frecciate in continuazione e mettendo in dubbio l’operato di CasaPound. Dall’altra parte è stato bravo, il rappresentante dell’associazione, a non cadere nella trappola, spiegando per filo e per segno le attività culturali e politiche portate avanti dai ragazzi iscritti. Ma come se non bastasse, non è finito tutto con il programma della Annunziata, perché il processo è andato avanti, sempre sulla stessa rete (Raitre) con Linea Notte, l’approfondimento della seconda serata del Tg3. Infatti, in apertura il giornalista ha subito commentato quanto è accaduto a Firenze e ha dipinto il killer come un assiduo frequentatore di CasaPound, facendo ricadere tutti i sospetti sull’associazione.
Ma CasaPound non è niente di tutto ciò che è stato detto. CasaPound è un’associazione di promozione sociale, che prende il nome dal poeta del Novecento Ezra Pound. E’ una casa per tutti i ragazzi che non si sentono rappresentati dai partiti che in questo momento occupano lo scenario politico nazionale. Dicono di non essere né di destra né di sinistra, vogliono la nascita dell’EstremoCentroAlto. Rompono gli schemi, mettono in scena goliardate, promuovono cultura, sono solidali. CasaPound è una grande famiglia, una Comunità con la “C” maiuscola, è una comunità in continuo movimento che porta avanti battaglie senza avere paura di niente e di nessuno. Cercano di far conoscere la loro musica, la cosiddetta “musica non conforme”, con un gruppo rock, gli ZetaZeroAlfa. In più sono presenti anche nelle scuole, con il Blocco Studentesco, che con il passare degli anni sta raccogliendo grandi consensi nella comunità studentesca.
Quindi, quella di CasaPound, è un’attività facilmente condannabile, per le sue caratteristiche radicali e franche (da quelle parti non usano i giri di parole per comunicare), ma non per questo bisogna condannare preventivamente un’intera associazione perché un suo simpatizzante (nemmeno iscritto), ha messo in scena una strage. E’ come dire che tutti gli italiani sono mafiosi, perché in Sicilia esiste la mafia.
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